Categorie
Notizie dal territorio Oasi e riserve Riserva Ca' Roman San Nicolò

Riparte la collaborazione tra Comune di Venezia e LIPU per Ca’ Roman e per San Nicolò

Le due area lagunari come modelli di convivenza tra uomo e natura: le attività gestionali che uniscono la tutela ambientale alla presenza sostenibile di fruitori e scuole

Venezia, 29 luglio 2021 – Il regalo più bello per i 35 anni dalla sua istituzione. A riceverlo è l’Oasi di protezione di Ca’ Roman grazie a un accordo fino al 2022 tra Comune di Venezia e Lipu OdV all’interno del quale, grazie al contributo economico stanziato del Comune, sarà possibile svolgere le attività gestionali dell’area protetta. Con la ‘ciliegina’ dell’aggiunta dell’area di San Nicolò, anch’essa Oasi di protezione e tutte e due (insieme agli Alberoni) parte del sito di rete Natura 2000 “Lido di Venezia: biotopi litoranei”.

Nei prossimi 12 mesi, dunque, sono previste la programmazione e lo svolgimento di attività gestionali per la conservazione di habitat e specie, la tutela degli aspetti naturalistici del sito e, inoltre, le iniziative di educazione e di sensibilizzazione ambientale nonché la promozione e valorizzazione dell’area, attraverso una fruizione attenta da parte dei visitatori, dai bambini delle scuole agli appassionati di natura.

Definizioni importanti e nomi risonanti per due aree, Ca’ Roman e San Nicolò, che sono da sempre ben conosciute e apprezzate dai veneziani, anche per le tante specie di fauna e di flora che ancora resistono e vivono tra le dune e la battigia.  Aree per le quali volontari e birdwatchers della Lipu di Venezia proposero al Comune di Venezia (e all’epoca anche alla Provincia di Venezia) l’istituzione dell’Oasi di protezione, per proteggere le specie di uccelli presenti, come fratini, fraticelli, beccacce di mare, assioli, succiacapre e tutelare habitat ed ecosistemi preziosi, ormai sempre più rari nell’Alto Adriatico.

A San Nicolò, grazie alla delimitazione delle aree di nidificazione e all’attività gestionale svolta dai collaboratori e volontari della Lipu nonché alla sensibilizzazione della popolazione, sono ancora presenti con popolazioni nidificanti significative a livello regionale e nazionale: il fraticello (36 coppie quest’anno), il fratino (12 coppie) e la beccaccia di mare (2 coppie).

A Ca’ Roman, invece, 6 coppie di succiacapre e 3 di assiolo si sono riprodotte nel bosco e ai margini delle praterie aride a tortulo-scabioseto (un’associazione di vegetali endemica dell’alto Adriatico, sempre vigilata dallo staff della Lipu).

Ca’ Roman è un piccolo santuario ecologico difficile da raggiungere e proprio per questo motivo ben conservato, anche grazie al fatto che i visitatori, pur cresciuti di numero, sono rispettosi e consapevoli e, periodicamente, chiedono di poter essere accompagnati in visite guidate ed in iniziative di pulizia della spiaggia. Tra le scuole che abitualmente svolgono attività a Ca’ Roman c’è l’Istituto tecnico superiore Vendramin Corner, che ha adottato la riserva come laboratorio scolastico per i ragazzi dell’indirizzo biotecnologico. Il rapporto è consolidato anche con i gruppi di ospiti della locale struttura ricettiva indirizzata all’accoglienza di persone con disabilità.

Attualmente nell’area sono in corso i censimenti di animali nidificanti, inclusi, con particolare attenzione, i gabbiani reali presenti con una numerosa colonia, e i succiacapre. 

San Nicolò, situato a due passi dal centro del Lido di Venezia e a 15 minuti da Venezia, è un piccolo gioiello, quasi un riassunto dell’ecosistema litoraneo veneziano caratterizzato, dal punto di vista ambientale, dalla predominanza dei rarissimi habitat retrodunali non alberati della duna grigia e dei giuncheti. 

Grazie alla ripresa della collaborazione, Comune e Lipu ‘taglieranno’ un traguardo ragguardevole: 35 anni di collaborazione per Ca’ Roman e l’avvio della nuova sinergia a San Nicolò. L’anno ‘speciale’ sarà il 2022 e, in primavera (situazione sanitaria permettendo), verrà celebrato con tante attività e con il consueto ‘compleanno’ dove, insieme agli altri attori istituzionali come la Città metropolitana di Venezia, la Regione Veneto e i suoi Servizi forestali, l’Università di Venezia e di Padova e gli Istituti comprensivi del territorio, festeggeremo le due aree protette, i loro protagonisti, le loro funzioni ecologiche e sociali. Oltre ai collaboratori e ai volontari, Lipu impiega persone sottoposte  alle misure di Pubblica utilità (LPU), come da accordi con Comune e Tribunale di Venezia.

La salvaguardia e la promozione dell’ambiente e dell’ecosistema del nostro territorio rappresentano una tematica importante per la politica dell’Amministrazione – afferma Massimiliano De Martin, Assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, in occasione della firma della convenzione –  In quest’ottica il lavoro delle associazioni impegnate nel raggiungere questi obiettivi, risulta particolarmente prezioso”.

 “A nome di tutta la Lipu esprimo la soddisfazione per la ripresa della collaborazione con il Comune di Venezia –dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale Lipu OdV – un rapporto che risale ad oltre 35 anni fa. Le due Oasi sono aree molto importanti che il Comune di Venezia, ne siamo certi, sarà in grado di tutelare e di proteggere così come l’Unione europea ci chiede. Ca’ Roman e San Nicolò, oltre che due ‘luoghi’ cari alla Lipu da sempre, sono appunto Oasi di protezione e, per Ca’ Roman, anche Riserva naturale e, inoltre, siti della rete Natura 2000. Un riconoscimento e un impegno maggiore, a Venezia ancor di più, per un esempio fattivo e un modello concreto di collaborazione e di unione a favore della natura e per lo sviluppo dell’educazione e sensibilizzazione ambientale”.

Ugo Faralli, Responsabile Oasi e Riserve Lipu OdV 
Tel. 0521.1910731 – Cell. 346.5234426  – Email ugo.faralli@lipu.it;

Andrea Mazza, Responsabile Ufficio stampa Lipu OdV
Tel. 0521.1910706  –  Cell. 340.3642091   –  Email andrea.mazza@lipu.it

Categorie
Notizie dal territorio

Sfalcio argini fossi, canali e fiumi

 Sfalciare gli argini e le sponde dei corsi d’acqua, senza regole e senza criteri, può essere estremamente negativo per varie specie di uccelli che, nella vegetazione ripariale spontanea, trovano nutrimento e soprattutto, un riparo sicuro in cui costruire il nido e crescere la propria prole. Le specie che più usano la vegetazione degli argini per nidificare sono cannaiola verdognola, cannaiola comune, usignolo di fiume, cannareccione e gallinella d’acqua. 

Ora, se si effettuano sfalci drastici nel periodo compreso tra aprile e luglio, ci sono grosse probabilità che vengano distrutte nidiate e compromessa la nidificazioni di svariate coppie di questi uccelli. Tagliare solo la sommità dell’argine perché necessaria al passaggio, lasciando però una buona fascia vegetativa nei pressi dell’acqua, consente già di ridurre l’impatto sulle specie nidificanti. Poi, se fossero necessari sfalci che interessino anche la fascia più in basso, a ridosso dell’acqua, sarebbe auspicabile fossero fatti perlomeno al di fuori del periodo riproduttivo, tra aprile e luglio. 

 Una cannaiola verdognola mentre canta tra la vegetazione.
Uno sfalcio totale della vegetazione degli argini di un canaletto che ha portato, nel giugno 2021, alla distruzione di parecchi nidi fi cannaiole verdognole nidificanti (foto Massimo Bozza). 
Argini di un canaletto in ambiente urbano ricco di vegetazione che è utile non solo alle specie nidificanti ì, ma anche perché ha una importante compito di svolgere fitodepurazione dell’acqua (foto Emanuele Stival). 
Sponde di un canaletto dove è stato eseguito uno sfalcio che ha lasciato una parte della vegetazione a ridosso all’acqua che comunque consente una maggiore sopravvivenza delle nidiate delle specie citate (foto Emanuele Stival). 
Una gallinella d’acqua in cova sul nido costruito a ridosso dell’acqua tra le canne della riva (foto Emanuele Stival). 

Pamio Giampaolo, LIPU Venezia 

Emanuele Stival, Venezia birdwatching 

Categorie
Notizie dal territorio

Venezia, nidi di rondine distrutti all’Isola della Certosa

                                                   AL GRUPPO CARABINIERI FORESTALI DI VENEZIA 14, Via Altobello
30172 –  Venezia – Mestre

                                                                                                     Indirizzo PEC Fve43681@pec.carabinieri.it

                                              Venezia, li 1 luglio 2021

Oggetto: LIPU BirdLife Italia, Sezione di Venezia, new.lipuvenezia.it con sede in Gaggio di Marcon (VE) Via Giacomo Matteotti 26, cap. 30020, segnalazione in merito ad azioni di danneggiamento e  disturbo di nidi occupati con uova e nidiacei della specie Rondine Hirundo rustica presso un padiglione espositivo nell’Isola della Certosa in Venezia.

Spett.le Gruppo Carabinieri Forestali di Venezia,

è giunta segnalazione, rimasta anonima, da parte di un cittadino, che dettagliava che in data 27 giugno 2021, erano state poste in atto azioni di disturbo e distruzione di  nidi  occupati di  Rondine, in località Venezia – Isola della Certosa. Veniva riferito che per liberare un padiglione da rendere operativo ed utilizzabile, si provvedeva alla rimozione di alcuni nidi di rondine occupati con uova e nidiacei. Veniva riportato telefonicamente che i nidi, una volta rimossi, venivano posti dentro una scatolone e posizionati in maniera che venissero  assistiti dai genitori che nel frattempo volteggiavano disperati alla ricerca degli stessi. In seguito veniva inviato all’Associazione una fotografia ove, dalla conta,  è presumibile i nidi manomessi siano nr.8, nonché veniva trasmesso un video di breve durata ove si notavano le rondini che ricercavano i  propri nidi  con il volo caratteristico di pericolo e preoccupazione. 

Si aggiunge che questa specie è negli ultimi anni particolarmente vulnerabile ed in calo numerico dovuto soprattutto alla sottrazione di habitat e siti riproduttivi,  ai cambiamenti climatici in atto, all’alto uso di sostanze chimiche in agricoltura nonchè per cattive pratiche alimentari nei Paesi di svernamento. Rimane che ogni attività dolosa di distruzione dei nidi o di danneggiamento direttamente nei confronti della specie di Rondini e Balestrucci è perseguita in via amministrativa e penale dalla vigente normativa: a livello europeo dalla Convenzione di Bonn e dalla Convenzione di Berna ratificata in Italia con la Legge n° 503 del 05.08.1981 ed espressamente tutelate in Italia dalla Legge n° 157 del 11.02.1992, legge per la Protezione  della Fauna Selvatica, nonché dall’art. 635 C.P.  

Si chiede pertanto a questo Spettabile Comando, di porre in essere tutte le attività possibili per verificare se siano stati commessi illeciti penali ed amministrativi e nel caso individuare gli autori degli stessi 

In allegato fotografia e filmato.

Cordialmente 

Il delegato della LIPU Sezione di Venezia

                                                                Dott. Gianpaolo PAMIO

Categorie
Informazioni Notizie dal territorio

Tuteliamo i nidi nei nostri giardini

Stanno arrivando ai numeri di telefono della LIPU Sezione di Venezia, molti appelli di nidiacei e giovani uccelli a terra, o feriti nel taglio della vegetazione nei giardini privati. Sono tante le specie rifugiatesi  in ambito urbano e periurbano data l’inospitalità dei terreni agricoli oggetto di un’agricoltura intensiva e spesso privati delle tradizionali siepi e boschetti. Sempre più frequente la presenza di piccoli uccelli nelle nostre siepi di casa, si annoverano la Capinera, il Merlo, l’Usignolo, il Canapino comune, il Codibugnolo, il Fringuello, ecc. 

Potremmo notare un inusuale andirivieni nel costruire il nido o nell’alimentare i piccoli. La stagione di primavera – estate oltre  che favorevole per la nidificazione coincide con la crescita vegetativa delle siepi, di qui la necessità di eseguire potature. Per tutelare i nostri piccoli amici è necessario prima di procedere al taglio  eseguire un accurato sopralluogo. Se l’uccello è impegnato nella cova delle uova ed il disturbo è persistente abbandona il nido e non vi fa più ritorno, perdendo la covata. Qualora le uova si fossero schiuse ed i nidiacei sono presenti, l’uccello abbandonerà la nidiata solo se in grave ed immediato pericolo. Si consiglia comunque qualora si noti un nido di procrastinare il taglio di quell’area circoscritta in qualche metro, sino all’involo dei giovani. I volontari della Sezione LIPU di Venezia, a mezzo i numeri di telefono presenti nel sito new.lipuvenezia.it sono a disposizioni per consigli e chiarimenti.

Un grazie anticipato per il vostro prezioso lavoro

Il delegato della LIPU Venezia

new.lipuvenezia.it

Gianpaolo Pamio

Nelle foto dei nidicei di Merlo ed una femmina di Merlo che intrattiene una forma di mimetismo durante lo stadio di pericolo.

Categorie
Notizie dal territorio

Aironi rossi alla foce del Sile, “Specie in via di estinzione, difendiamo il loro habitat”

Categorie
Oasi e riserve San Nicolò

Alessio Boscolo, guardiano LIPU all’Oasi San Nicolò. Intervista di Nadia De Lazzari

Categorie
Oasi e riserve San Nicolò

Festa delle Oasi LIPU 2021, San Nicolò

Categorie
Cave di Gaggio Nord Oasi e riserve

Festa delle Oasi LIPU 2021, Cave di Gaggio

Categorie
Oasi e riserve Riserva Ca' Roman

Festa delle Oasi LIPU 2021, Ca’ Roman

Categorie
Notizie dal territorio

Tutela del Fiume Sile dal fenomeno del moto ondoso

All’Ente Parco del Sile
segreteria.parcosile.tv@pecveneto.it

Alla Regione Veneto
Genio Civile competente per le aree di Venezia e Treviso; geniocivileve@pec.regione.veneto.it
geniociviletv@pec.regione.veneto.it

Al Comune di Casier
comunecasier@pec.it

Al Comune di Casale sul Sile
comune.casalesulsile.tv@pecveneto.it

Al Comune di Quarto d’Altino
comune.quartodaltino.ve@pecveneto.it

e, p.c.

Alla Prefettura di Treviso
protocollo.prefv@pec.interno.it

Alla Prefettura di Venezia
protocollo.prefve@pec.interno.it

Spett.li Enti in indirizzo,

Oggetto: LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli ODV, Sezione di Venezia, Fiume Sile, segnalazione di persistente moto ondoso cagionato da unità in navigazione, soprattutto da diporto, con conseguente danneggiamento degli habitat e delle sponde.

A seguito la puntuale segnalazione da parte della cittadinanza, che evidenziava il persistente e continuo fenomeno del moto ondoso nel Fiume Sile, questa Associazione ha provveduto ad effettuare dei sopralluoghi accertando la veridicità su quanto asserito.

Preso atto dell’importanza del Fiume Sile come corridoio ecologico su area vasta, come riportato negli strumenti di pianificazione territoriale vigenti;
 
Considerata la rilevanza per la regione biogeografica continentale, confermata dall’istituzione dei siti Natura 2000 ZSC IT3240028 “Fiume Sile dalle Sorgenti a TrevisoOvest” e ZPS IT3240011 “Sile: sorgenti, paludi di Morgano e Santa Cristina”;
 
Vista l’importanza degli ambiti fluviali a valle dei suddetti siti, in particolare per alcune specie ornitiche legate alla vegetazione di ripa e all’integrità ecosistemica delle sponde ed il ruolo – per quanto attiene le connessioni ecologiche – che detti tratti fluviali rivestono
per il collegamento ecologico funzionale tra i già citati siti Natura 2000 e quelli posti più a valle (vedasi ZSC e ZPS gravitanti nell’ambito lagunare veneziano);
 
Considerato che anche alcuni habitat di interesse comunitario (acquatici) possono essere danneggiati dal moto ondoso e dagli effetti indiretti e diretti dei fenomeni erosivi del traffico nautico, così come può essere logorata – per gli stessi motivi – la capacità delle
stesse formazioni vegetali di assolvere il ruolo di habitat di specie per svariati taxa afferenti alla fauna ittica e ad invertebrati alla base della catena alimentare dei corsi d’acqua di risorgiva;
 
Rilevato come, allo stato di fatto, il traffico nautico per uso ricreativo comporta fenomeni di erosione delle sponde che potrebbero compromettere il ruolo ecosistemico del corso d’acqua in argomento, già minacciato da più fattori di pressione di natura antropica;
 
Rilevato altresì come le NTA del Parco regionale del  Fiume Sile, prevedano un limite di velocità di 8 km/ora per il traffico nautico, senza comunque provvedere a forme strutturate di contrasto del fenomeno erosivo dovuto ad un utilizzo improprio del corso d’acqua da parte dei fruitori tramite imbarcazioni a motore;

LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, in quanto associazione ambientalista riconosciuta a livello ministeriale

CHIEDE

quali siano le azioni poste in opera, dagli Enti competenti, per il contenimento del fenomeno erosivo dovuto al traffico nautico.

Consapevole del ruolo e delle singole deleghe degli Enti in indirizzo per quanto attiene la conservazione del patrimonio naturalistico del Fiume Sile, in particolare nelle aree ricomprese in Natura 2000 e in quelle esterne ma che contribuiscono a mantenere le connessioni ecologiche con i siti Natura 2000 posti a valle, chiede di poter ricevere un report sullo stato di aggiornamento delle misure valutate e adottate. 
 
Cordialmente
Il delegato di Sezione
Dott. Gianpaolo Pamio

Spett.le Lipu Sezione di Venezia

Via Giacomo Matteotti, 26
30020 Gaggio di Marcon (VE)
lipusedenazionale@postcert.it

e, p.c. Alla Direzione Infrastrutture e Trasporti
SEDE

Alla U.O. Genio Civile di Treviso
SEDE

All’Ente Parco del Sile
segreteria.parcosile.tv@pecveneto.it

Al Comune di Casier
comunecasier@pec.it

Al Comune di Casale sul Sile
comune.quartodaltino.ve@pecveneto.it

Al Comune di Quarto d’Altino
comune.quartodaltino. ve@pecveneto.it

Alla Prefettura di Treviso
protocollo.prefìV@pecinterno.it

Alla Prefettura di Venezia
protocollo. prefve@pec. interno. it

Egregio Dottor Pamio,

nel ringraziare per l’attento presidio operato dalla Vostra Associazione, con la presente La informo che le azioni volte al contenimento del fenomeno del moto ondoso, peraltro generato in tutte le vie navigabili, è ora in capo agli Enti competenti alla navigazione ed alla gestione del demanio della navigazione interna da Lei correttamente inseriti tra i destinatari della segnalazione; a tal proposito può essere utile rammentare che, in ogni caso, la programmazione e la gestione degli investimenti afferenti le vie navigabili di competenza regionale è in capo alla Direzione Infrastrutture e Trasporti.
Il fenomeno erosivo da Lei segnalato potrebbe interessare anche gli argini del fiume Sile e di conseguenza comportare pericolo per la sicurezza idraulica del territorio. Nell’ambito della programmazione degli interventi vengono segnalate le necessità finanziarie per la sistemazione delle opere idrauliche, tra queste anche il fiume Sile.

Una volta rese disponibili le necessarie risorse, gli interventi potranno, come di consueto, contemperare le varie esigenze tra le quali anche quella della difesa dal moto ondoso di sponde, golene e arginature, con indiretto ma evidente beneficio anche per quanto da Voi segnalato.

Il Direttore
Dott. Ing. Salvatore Patti